In esclusiva ai nostri microfoni, Raffaele Guardia , tecnico di rinomata competenza reduce dall’esperienza  alla guida dell’Under 17 dell’Asd Andreoli, con cui ha raggiunto ottimi risultati e collezionato la panchina numero 216 in carriera. Mister Guardia, anche per quest’anno è stato invitato dall’amico Teo Palatella allo Zanghetta Summer Camp 2024,  organizzato a Vieste  dallo staff del Lugano e per finire sempre nella località pugliese con la società Asd Nuova Gioventù Vieste  del presidente Carmine Protano . Curriculum di tutto rispetto per lui, senza dimenticare l’esperienze vissute tra Lega Pro e Serie D, dove ha dimostrato il suo valore. Ora è pronto a ripartire con un progetto tecnico, serio e di lunga durata. In questa nostra intervista il tecnico cosentino, fa il punto sulle formazioni calabresi che si apprestano a preparare la nuova stagione.

 A Catanzaro si è praticamente chiusa un'era che ha riportato i giallorossi ad essere protagonisti nel calcio che conta, questi cambiamenti consentiranno alla squadra del presidente Noto a consolidarsi in cadetteria, per poi ambire gradualmente a nobili obiettivi?

“ Era giusto cambiare a mio avviso, dopo un campionato stravinto in Lega Pro e nell’ultima stagione dove si è sfiorata la Serie A ai play off attraverso un gioco straordinario, ma è giunto il momento di trovare nuovi stimoli per continuare ad inseguire importanti traguardi come merita la piazza di Catanzaro”.

In casa Cosenza, si è deciso di puntare sul trio Ursino - Del Vecchio - Alvini, ritiene che la società stia dando un altro segnale alla piazza, facendo intendere di voler migliorare la classifica dello scorso anno e programmare un futuro importante?

“Nel momento in cui riscatti Tutino fai intendere che punti ad un campionato da vertice, anche nell’ultima stagione l’organico era da play off ma per tanti motivi che noi non possiamo sapere dall’esterno ci si è dovuti accontentare di una tranquilla salvezza”.

Scendendo di categoria, il Crotone ha voglia di riscatto dopo la deludente stagione scorsa, pensa che il diesse Amodio e il tecnico Longo sia gli uomini giusti da cui ripartire per puntare ad un campionato ai vertici della classifica?

“La garanzia del Crotone è la famiglia Vrenna, il campionato di Lega Pro è duro,  dove serve esperienza e giovani di qualità. Il girone c dei tre è senz’altro quello più complicato, perché ogni partita equivale ad una finale, perciò non è semplice sotto vari aspetti”.

In Serie D, la Reggina ha scelto di affidare la panchina ad un guru della categoria come Rosario Pergolizzi e ripartirà dalla vecchia guardia con i rinnovi di due veterani come Adejo e Porcino. Cosa servirà agli amaranto per potersi imporre nel prossimo campionato, dove l'obiettivo dovrà essere quello di vincere e ritornare nel professionismo?

“ Vincere il campionato di Lega Pro è un’impresa, vincere in Serie D equivale ad una doppia impresa, perché ogni anno ci sono 5-6 squadre attrezzate per la vittoria finale. La Serie D è una piazza che non c’entra nulla con Reggio, considerato gli anni vissuti in Serie A. Ricordo che quando ero venuto avversario con il Rende nella stagione in cui la Reggina conquistò la promozione in B, il Granillo era un qualcosa d’impressionante per quanto era gremito e la passione presente su ogni angolo degli spalti.  Come ho detto vincere in Serie D è un’impresa ardua, ci sono sempre quelle 5-6 formazioni che non hanno nulla da invidiare a quelle di Lega Pro. Speriamo che mister Pergolizzi riporti Reggio nel professionismo, lui che conosce bene sia la piazza che la categoria”.

A Vibo c'è forte aria di cambiamento, crede che il presidente Caffo avrà ancora voglia di investire nel calcio e allestire una squadra vincente oppure assisteremo ad una Vibonese ridimensionata?

“Ogni anno il presidente Caffo allestisce una squadra di qualità per tentare il salto di categoria, ma evidente non basta visto che si limita ad arrivare non oltre i primi quattro posti della graduatoria. Il presidente avrebbe bisogno di più sostegno o meglio di figure che sposino il progetto tecnico della Vibonese. Resta il fatto che sempre meglio avere una società sana che spendere e accumulare debiti, ma questo vale per tutte le società. Considerata la crisi economica che ci attanaglia, meglio non fare il passo più lungo della gamba, limitandosi a mantenere la realtà in base alle proprie possibilità in base alle proprie risorse economiche”.

Mister riguardo il tuo futuri, cosa bolle in pentola?

“Ci stiamo guardando attorno, nella speranza di trovare un progetto tecnico serio e di lunga durata che possa darmi la possibilità di lavorare al meglio per centrare gli obiettivi prefissati dalla società “.

Sezione: Primo piano / Data: Mar 25 giugno 2024 alle 14:21
Autore: Rocco Calandruccio
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