Queste le dichiarazioni rilasciate ieri sera da Alessandro Caridi, tecnico in seconda della squadra maltese Birkirkara, a “Il Calcio Calabrese Live”:
Come si sta a Malta? Ha ragione mister De Angelis?
“Devo dargli assolutamente ragione, non conoscendo questa realtà, è lui che ci sta da un po' di tempo. Devo dire che veramente sono stato sorpreso in modo positivissimo da questo format che comunque esiste a Malta. È un ambiente abbastanza sano dove si può lavorare; mi sto trovando veramente bene. Io sono qua con Stefano, e ci stiamo trovando bene, stiamo facendo bene. Essendo qui da solo quattro mesi, posso parlare solo bene di questa esperienza”.
È bella questa coppia che si sta creando?
“È bellissimo! Io Stefano lo conosco da un po' di tempo ed è una persona molto inclusiva, che dà spazio, un bravo allenatore. Una sorpresa assolutamente positiva; posso dirti che è bello lavorare con Stefano”.
Qual'è il punto più alto della tua carriera da calciatore?
“Io mi accordo un po' a Stefano, anche se non ho avuto la fortuna di fare la sua carriera, perché la mia si è basata principalmente tra Serie C e Serie D. Ho cambiato abbastanza squadre, mi sono trovato benissimo in Puglia, in Calabria le ho girate forse quasi tutte. Quindi Stefano dice bene: quando un giocatore firma un contratto e va a giocare con una squadra, deve dare il massimo per quella squadra, deve farla sua. Da questo punto di vista, diventi anche agli occhi degli ultrà e della gente della città dove vai a giocare una persona che ci tiene. Sono ricordato bene da tutte le parti: sono stato molti anni a Monopoli in Puglia, a Barletta, ho girato un po’ e, ancora oggi, mi ricordano, forse perché davo tutto per la maglia con cui giocavo”.
Quanto è difficile per un allenatore arrivare quando negli anni precedenti si è fatto qualcosa di clamoroso come accaduto con Vincenzo Vivarini da una parte ed in questo caso con Fabio Caserta?
“Vivarini ha fatto l'impossibile a Catanzaro; per un allenatore che arriva in una piazza dove di meglio forse non si poteva fare, è sempre difficile. Però, penso che Caserta stia lavorando abbastanza bene con i suoi principi e le sue idee. È partito non benissimo, a livello di gioco, diciamo che è partito abbastanza lento, però già dalla partita di domenica a Reggio Emilia, dove almeno, per quello che si è visto e quello che si è anche letto, il Catanzaro meritava più del 2-2 e ha mostrato un gioco abbastanza importante. Questo si è visto anche, e ora si sta riprendendo alla grande. C'è da dire che hanno fatto un mercato abbastanza in ritardo: hanno preso giocatori l'ultimo giorno di mercato. Una squadra che si è ringiovanita, ha cambiato tanto, ha cambiato quasi 6 o 7 undicesimi della stagione scorsa. Non è facile cambiare anche principi di gioco. A mio avviso, oggi il Catanzaro sta facendo il campionato che deve fare”.
Nessuna paura, grande consapevolezza ma anche allo stesso tempo piedi per terra. Dove volete arrivare?
“Assolutamente sì, noi sappiamo qual è la nostra forza. Dobbiamo continuare a lavorare e a ricercare sempre una proposta, la proposta che mister ed io cerchiamo di inculcare nella testa dei nostri giocatori, che alla fine sono loro quelli che vanno in campo. Quindi, l'aspetto mentale, ma anche quello fisico, che qua a Malta vale tanto. Noi, come dice Stefano, non siamo partiti per vincere il campionato, ma per fare bene. Dobbiamo continuare a fare bene senza guardare cosa fanno le altre squadre e concentrarci sul giocare la nostra partita, partita dopo partita, cercando di fare sempre meglio, cosa che fino ad ora credo abbiamo fatto. Non dobbiamo avere paura di nessuno, perché nel calcio si rispettano tutti, ma non bisogna temere nessuno. Noi lo stiamo facendo abbastanza bene, stiamo cercando di giocarci le nostre partite senza timore e senza guardare la classifica, perché con questo format la classifica può essere ribaltata. Noi abbiamo fatto bene fino ad ora e cercheremo di lottare per arrivare fino alla fine”.
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