E’ stata una puntata molto interessante nella quale gli ospiti di turno intervenuti nel salotto de “il calcio calabrese live” con chi vi scrive e con i colleghi intervenuti hanno disquisito affrontando diverse tematiche: il non facile momento che sta vivendo il Catanzaro, la bontà degli organici delle squadre calabresi di serie B, le insidie di un campionato cadetto equilibrato ancora de decifrare.

Tutti sono stati d’accordo nel dire che la serie B è un campionato nel quale le società che hanno cambiato molto a livello tecnico dovranno affrontare le fisiologiche problematiche legate all’intesa tra vecchi e nuovi e alle applicazioni di idee di gioco spesso diverse da quelle del tecnico della stagione precedente.

Occorre avere pazienza e lasciare lavorare tranquilli i tecnici che hanno preso in mano solo da pochi mesi la guida delle squadre.

A pensarla così è anche mister Gaetano Fontana, uno dei due ospiti della puntata oltre al DS Fortunato Varrà.

Catanzarese di nascita ed ex calciatore dei giallorossi Fontana si è formato nel settore giovanile per poi approdare in prima squadra dopo aver seguito la classica trafila.

Il suo talento non è passato inosservato e infatti la carriera di Fontana da calciatore è proseguita in società del calibro di Fiorentina e Napoli, giusto per citare le più rappresentative.

Grazie anche alla sapiente conduzione del programma, ma questa non è una novità, del direttore Attilio Malena, l’ex recente allenatore del Latina su sua sollecitazione è entrato sul personale confidandosi a cuore aperto.

Il tecnico dal cuore giallorosso, e non poteva essere altrimenti, non ha nascosto il suo sogno professionale, quale? Semplice, poter allenare un giorno la squadra della sua città cui deve tutto, come uomo prima e come calciatore dopo.

Da allenatore ha un curriculum di tutto rispetto e il buon Gaetano non ha mai nascosto la sua ambizione di poter guidare il Catanzaro del quale resterà sempre tifoso.

E’ chiaro - ha voluto precisare Fontana - che se questo sogno un giorno dovesse realizzarsi deve essere non per il fatto di essere catanzarese, per il mio legame alla città e ai colori giallorossi ma, per la mia professionalità e per il lavoro che porto avanti da anni con scrupolosità”.

 E per le indiscusse qualità umane – aggiungiamo noi – prima ancora di quelle di allenatore preparato e in grado di gestire un ambiente difficile come quello di Catanzaro dove spesso non si è profeti in patria, salvo qualche eccezione (Iemmello docet).

Maurizio Martino

Sezione: Primo piano / Data: Mer 25 settembre 2024 alle 23:49
Autore: Maurizio Martino
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