In esclusiva ai nostri microfoni, Massimo “O Rey” Palanca, leggenda giallorossa, emblema di un Catanzaro glorioso che rendeva fiera e orgogliosa la Calabria intera nell’èlite del calcio italiano. Indimenticabili i suoi goal dalla bandierina, che facevano esplodere di gioia tutto il Ceravolo. Il legame tra Palanca e Catanzaro è indissolubile, ancora oggi il campione marchigiano tutte le volte che può fa visita alla città a ai vecchi amici. Non solo calcio per il grande Palanca, il quale ama anche i piatti tradizionali del capoluogo, come il rinomato “Morzeddhu alla Catanzarisi”, non a caso è stato nominato socio onorario dell’Antica Congrega Tre Colli, riconoscimento che lo rende orgoglioso. Naturalmente con Massimo Palanca, non potevamo non parlare dell’attesissimo derby tra Cosenza e Catanzaro, in programma domenica al San Vito Marulla, dove si augura in primis di assistere ad un bel pomeriggio di sport e che il Catanzaro possa centrare i tre punti.
Salve, che derby ci attende domenica al San Vito Marulla?
“Mi auguro innanzitutto di assistere ad una bella giornata di sport, all’insegna della correttezza e della passione, con i classici sfottò e coreografie spettacolari come loro sono in grado di fare. Tifare la propria squadra dal primo all’ultimo minuto, sostenendo i propri giocatori, che hanno bisogno di sentite il calore dagli spalti. Entrambe le squadre arrivano bene a questa sfida, stanno facendo un ottimo campionato, perciò ci sono tutti i presupposti per assistere ad una bella partita. Come in tutti i derby, anche questo va ben oltre l’aspetto tecnico tattico, si vince lanciando il cuore oltre l’ostacolo. Naturalmente mi auguro che sia il Catanzaro a portare a casa i tre punti”.
Chi potrebbe essere l’uomo decisivo?
“Tutti magari si attendono Iemmello o Tutino, ma molto spesso in questo tipo di gare l’uomo decisivo è sempre quello che non ti aspetti. Potrebbe essere un giocatore che non ha mai segnato o chi entra dalla panchina, quindi l’uomo decisivo potrebbe essere chiunque”.
Lei ne ha giocati parecchi di derby, quale è tra questi quello che porta ancora oggi nel cuore?
“Ne ho giocati tanti, me ne vengono in mente due, entrambi vinti dal Catanzaro, quello a Cosenza 1-3 e l’altro al Ceravolo 3-0, dove realizzai una tripletta”.
Analizzando il cammino del Catanzaro in questa stagione, la squadra di Vivarini può essere protagonista ai play off?
“Il Catanzaro , a parte qualche piccola flessione che ci può stare in un campionato difficile come quello cadetto, sta facendo una stagione a dir poco straordinaria puntando sullo zoccolo duro. Bisogna vivere questi play off come una festa, senza assilli e pressioni inutili. L’ambiente è maturo, la società sta programmando bene e Vivarini è molto bravo nel gestire le situazioni, quindi bisogna andare avanti così ed essere entusiasti di quello che si sta facendo. A Catanzaro si vive un’atmosfera davvero bellissima, basti vedere il Ceravolo pieno sugli spalti di famiglie e bambini, oltre ai tanti catanzaresi che vivono in giro per l’Italia e sentono la squadra vicina”.
Lei ancora oggi mantiene un forte legame con Catanzaro, quanto le è rimasta dentro la città e la sua gente?
“Io devo tanto al Catanzaro e a Catanzaro, in undici anni in giallorosso ho avuto l’occasione di giocare ad alti livelli, inoltre qui ci è nato anche mio figlio e ho tanti amici. Seguo sempre il Catanzaro, mi sento uno di loro. Tutte le volto che posso scendo sempre giù, vado pazzo per il famoso morsello, infatti sono stati nominato socio onorario dell’Antica Congrega dei Tre Colli, un riconoscimento di cui ne vado davvero fiero. Amo Catanzaro, la porto sempre nel cuore”.
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