Queste le dichiarazioni rilasciate ieri sera da Stefano De Angelis, tecnico della squadra maltese Birkirkara, a “Il Calcio Calabrese Live”:
Come si sta a Malta?
“Si sta bene a Malta, perché comunque si può lavorare bene. Il calcio, inoltre, è in netta evoluzione rispetto al campionato di qualche anno fa, grazie anche all'avvento di molti tecnici europei, specialmente italiani. Anche nella Nazionale è stato un susseguirsi di allenatori italiani, da Devis Mangia a Michele Marcolini, quindi una cultura calcistica italiana che sta un po' subentrando a Malta. I risultati si vedono, perché le prestazioni della Nazionale, anno dopo anno, sono migliorate, e anche le squadre di club stanno facendo bene. Due anni fa, per esempio, con l'Hamrun abbiamo sfiorato l'ingresso nei gironi di Conference League, perdendo la finale playoff contro il Partizan Belgrado”.
Qual'è il punto più alto della tua carriera da calciatore?
“In qualunque squadra sono andato, ho sempre preso quella squadra come un top club, come il Barcellona o il Real Madrid attuale. Sono state tutte squadre che mi hanno portato all'apice dei miei miglioramenti. È normale che, se poi vado a citare piazze come Cagliari, Genova, Salerno, non tralasciando nulla, siano piazze importantissime. Giocare in quelle squadre, soprattutto in quel periodo calcistico, dove tutte le categorie erano difficili, partendo dalla Serie C e finendo alla Serie A, era comunque un apice. Giocare titolare per 34 partite l'anno in ogni squadra che ho citato, davanti a 15.000-20.000 spettatori, penso sia il sogno di qualunque bambino che inizia a tirare i primi calci da piccolino. È normale poi che, come blasone, il Genoa sia il top, sopra ogni altra squadra. Tuttavia, io ho cercato di vivere ogni singola società, ogni singolo club, come l'apice della mia vita”.
Come lo vedi il tuo Cosenza? Alvini?
“Alvini sta facendo un grande lavoro ed è sicuramente un modello, oggi come oggi, per tutti gli allenatori che puntano a fare qualcosa di importante. Ho avuto il piacere di fare il corso, se non erro il master, con Max, ed è una persona di una pacatezza assoluta, difficile da trovare in qualsiasi allenatore. Nei momenti di difficoltà, cosa che ha avuto il Cosenza, riesce a tirare fuori il meglio di se stesso e a trasmettere questa tranquillità ai calciatori. Il cammino del Cosenza, ad oggi, è un cammino più che positivo perché, senza i punti di penalizzazione, si troverebbe, mi sembra, al quinto posto, a pari punti con la Cremonese. Un campionato di tutto rilievo e, secondo me, anche sopra ogni aspettativa. Se il cammino del Cosenza continua ad essere questo, il raggiungimento dei playoff non sarà più un'utopia, ma una certezza. La squadra sta prendendo step by step, partita dopo partita, consapevolezza dei propri mezzi, sia a livello individuale che collettivo. E poi, non scordiamoci, che è una squadra molto, molto giovane”.
Dove volete arrivare?
“Dove vogliamo arrivare, non dobbiamo pensarci, anche perché a Malta quest'anno è stato cambiato il format, come in Argentina, con apertura e chiusura. Due campionati con i playoff alla chiusura di ogni girone. Adesso abbiamo finito il campionato regolare e cominceremo i playoff il 22, per poi iniziare la seconda parte ad inizio gennaio. Un campionato un po' anomalo, strano per noi italiani, perché siamo abituati ad un'unica classifica, andata e ritorno. Ci stiamo comportando abbastanza bene, siamo andati, per quanto riguarda questa prima fase di stagione, oltre ogni aspettativa, perché comunque, vedendo il Birkirkara da un paio di anni non felicissimi a livello di risultati, non centrando le competizioni europee, quest'anno la società aveva chiesto ai nuovi allenatori di centrare almeno le prime 4 posizioni. In questo momento siamo primi, con 5 punti di vantaggio da sfruttare nei playoff che verranno. Ci saranno 5 partite molto impegnative, con squadre che hanno speso molto più di noi, squadre attrezzate che poi saranno al completo e recupereranno tutti i loro giocatori. Questo non ci mette paura, perché le abbiamo incontrate in campionato, battendole quasi tutte: in 11 partite siamo riusciti ad inanellare 9 vittorie consecutive, un pareggio e una sconfitta all'ultima di campionato contro quella che doveva essere l'outsider del campionato, il Floriana, l'anno scorso allenato da Camoranesi. Un'ottima società che ha investito molto e in questo momento si trova al secondo posto. Però le difficoltà vengono adesso, e sono piacevoli da affrontare, perché, almeno per il momento, le affrontiamo da primi in classifica”.
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