Sette sconfitte su nove, questo è il cammino della Reggina in questo girone di ritorno. Amaranto lontani parenti di quella squadra ammirata da tutti nella prima parte di stagione, tanto aver fatto pensare alla possibilità di poter centrare la promozione diretta. Una Reggina in versione harakiri, crollata sul piano  fisico e mentale, sono questi i punti su cui Inzaghi e il suo staff dovranno lavorare in maniera specifica. Chiaro che in molti avrebbero firmato alla vigilia di questa stagione, nel vedere la Reggina in piena zona play off, il difficile momento attuale però merita di essere analizzato con lucidità. Fin qui abbiamo assistito ad una Reggina  double face, praticamente senza mezze misure. Mai come in questo momento l’ambiente deve stringersi vicino alla squadra, evitando possibilmente quella disperata ricerca di un colpevole  come ormai si è abituati a fare quando i risultati non arrivano. Squadra e società, devono isolarsi da troppi fattori che non sono d’aiuto alla causa .

Alla Reggina, non resta che lavorare,  ritrovare quella rabbia agonistica per rilanciare una stagione che ancora può regalare delle importanti soddisfazioni. Sappiamo bene che ci troviamo all’inizio di un progetto tecnico, ma allo stesso tempo è importante che la società sappia comunicare in modo chiaro con la piazza, considerate le illusioni e le prese in giro di questi ultimi anni. Il momento buio certamente può finire, soprattutto se ci sarà grande maturità da parte di tutte le componenti. Dirigenza, stampa e tifosi, devono mettere il bene della Reggina al primo posto, senza schierarsi a favore del “compare” di turno, perché qui siamo di fronte ad  un patrimonio della città che ognuno nel proprio ruolo deve difendere e custodire con  grande senso di appartenenza. La trasferta di sabato a Perugia, rappresenta un importante crocevia,  per una Reggina chiamata a riprendere il proprio cammino con grande orgoglio e voglia di riscatto. Zero alibi, si deve ripartire  tutti insieme, remando verso un’unica direzione. Si può tornare a gioire, solo se ci sarà unione d’intenti e la giusta maturità.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 07 marzo 2023 alle 14:01
Autore: Rocco Calandruccio
vedi letture
Print