L’inattesa conferenza stampa tenutasi ieri dal dg e socio di maggioranza della Lfa Reggio Calabria, Nino Ballarino, è servita a fare il punto dopo la dura contestazione da parte della tifoseria nei suoi riguardi,  avvenuta domenica al termine della gara del Granillo che ha visto i ragazzi di mister Trocini sconfitti dal Real Casalnovo. Il dg amaranto davanti agli organi di stampa, ha replicato alla contestazione nei suoi riguardi, analizzando inoltre con toni arroganti da vero saccente il percorso fatto da questa società in questi due mesi piuttosto complicati, senza però fare alcun riferimento ad un progetto di lunga durata che abbia come obiettivo quello di riportare  la Reggio Calabria calcistica ai livelli che gli competono. Questa conferenza stampa è stato un modo per difendere l’operato di questa società. Niente di più. Senza mettere in discussione la serietà di Ballarino e dei suoi soci, resta il fatto che le risorse economiche di questa proprietà sono piuttosto limitate. Il fatto che Ballarino non abbia un buon feeling con i giornalisti, dovrebbe fregare ben poco a quest'ultimi, i quali dovrebbero avere il solo compito di essere oggettivi, non certo quello di essere accomodanti e servili in base a come tira il vento. 

C’è il serio rischio di dover lasciare il Sant’Agata, considerato che la proroga scadrà il 18 dicembre e per gestire un centro sportivo di quella portata servono sforzi economici non indifferenti. Molto probabilmente, la società presenterà domanda al bando che la Città Metropolitana farà per l’assegnazione della struttura. Bisognerebbe soltanto capire dove  la Prima squadra e le formazioni giovanili  dovranno nel frattempo svolgere gli allenamenti quotidiani, considerate le ben note difficoltà che colpiscono anche le altre società dilettantistiche reggine che pagano lo scarso numero di impianti idonei presenti in città. L’unica pista percorribile potrebbe essere quella di sfruttare l’Oreste Granillo, trovando magari un accordo con l’amministrazione comunale. Riguardo la questione legata al marchio, il dg catanese insieme all’avvocato Ferruccio Sbarbaro, hanno ribadito l’intenzione di volerlo acquisire con tutti i beni della Reggina 1914.

 Nino Ballarino, conclude la sua conferenza stampa, lanciando un guanto di sfida verso chi vorrebbe nell’eventualità acquisire la società, con scadenza entro i prossimi cinque giorni. Provocazione o meno, la realtà attuale è che all’orizzonte non c’è alcuna alternativa a questi signori. Oggi Reggio Calabria piaccia o meno deve farsi bastare Ballarino e soci. Tutto ciò con la complicità di una politica debole e una classe imprenditoriale locale non pervenuta. Sembra assurdo pensare che nel territorio reggino non ci sia uno o più imprenditori a garantire almeno un progetto, utile a  riportare Reggio Calabria almeno a consolidarsi in Lega Pro. A quanto pare non è assurdo per nulla, basti spostarsi in provincia, dove altre società di Serie D come Gioiese e San Luca stiano vivendo difficoltà ben più gravi.

Il calcio a Reggio Calabria, è lo specchio di una città in ginocchio,  tormentata da troppi problemi che non consentono di poter sperare in una svolta definitiva, soprattutto per le giovani generazioni. Questa è la realtà, non ci si può fingere cechi. La gente è stanca, non ne può più.  La Reggina rappresentava una sorta di riscatto sociale, la Reggina regalava gioie e sorrisi, era totalmente estranea a squallidi giochetti politici , ancor meno terreno fertile per cialtroni come abbiamo purtroppo assistito nel recente passato. L’unico appello da fare tutti insieme alle istituzioni , ai parlamentari reggini che siedono comodamente a Roma, agli imprenditori locali e non solo: “Fate qualcosa ! Reggio e la sua gente non meritano tutto questo”.

Sezione: Primo piano / Data: Mer 29 novembre 2023 alle 14:48
Autore: Rocco Calandruccio
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