Ai microfoni de "Il Calcio Calabrese" è intervenuto Luciano De Paola. Ecco le parole dell'ex centrocampista.

Sul Catanzaro: "Di solito quando il ds va in sala stampa e difende l'allenatore, se non si fa risultato nella partita successiva al 99% si esonera il tecnico. Dopo Vivarini per qualsiasi allenatore sarebbe stata difficile. Caserta sta trovando difficoltà ma è un allenatore bravo, spero che domenica faccia un risultato importante e metta a tacere le voci. Il lavoro di un allenatore è fatto di risultati, lunedì ho visto Brescia-Cremonese, i grigiorossi avevano il 70% di possesso palla ma è finita 3-2 per il Brescia. Il calcio è fatto solo di risultati, chi vince è bravo, chi non vince si trova in difficoltà. La solidità difensiva acquisita è un fattore molto positivo perché se il Catanzaro si sbloccasse davanti potrebbe dare fastidio alle altre squadre. L'addio di Vandeputte ha fatto la differenza, nei due anni a Catanzaro è stati fra i giocatori più prolifici e si giocava a memoria. Ad oggi al Catanzaro dò 5 e mezzo".

Sul Cosenza: "Nelle peime partite è stata la squadra che ha giocato il miglior calcio. I direttori hanno lavorato molto bene, puntando non su grandi nomi ma su gente che corre e lotta con una squadra ben messa in campo, con una condizione fisica eccellente. In questo campionato bisogna correre e raddoppiare fino all'ultimo minuto, il Cosenza sta dimostrando di avere questi requisiti, che possono portare molto lontano. È chiaro che è una condizione da portare fino alla fine per partite tante, speriamo che i giocatori continuiino questo sogno. Molti calciatori si affacciano per la prima volta in B e poi ci sono i più esperti come Micai e D'Orazio: è un connubio interessante. Nelle squadre con giocatori importanti come Cremonese e Samp l'allenatore deve essere un gestore, qui invece la mano di Alvini si vede più che in altre piazze perché avendo tanti giovani ha impostato una squadra che vince i duelli e triplica per 95 minuti. Oggi il Cosenza è da ritenersi una squadra qualitativamente forte e con una preparazione atletica importantissima, gli darei un 7".

Sul caso Bergamini: "Giustizia è fatta, Denis da lassù riesce finalmente ad essere sereno. Ciò che è successo in 30 anni è umiliante. Tutti i giocatori all'epoca  sapevano che non si era suicidato ma le cosa erano andata in maniera diversa e oggi, dopo 30 anni, è stata fatta giustizia, soprattutto per la sorella, che non ha mai mollato l'osso. Tutto il calcio italiano, Cosenza calcio e Cosenza città possono essere contenti di quello che è successo oggi".

Sezione: Primo piano / Data: Gio 03 ottobre 2024 alle 00:23
Autore: Adelmo Maria Pagliuca / Twitter: @adelmopagliuca
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